Cos’è il Qigong

Il Qigong in breve

Il Termine Qi-Gong può essere tradotto come “maestria del Qi”. ‘Gong’ è infatti un carattere che specifica un’abilità acquisita con un lavoro costante nel tempo, un talento coltivato. Qi è uno dei concetti più complessi ed onnipresenti nella cultura tradizionale cinese, secondo la quale l’ambiente esterno e l’ambiente interno (corpo) sono concepibili in termini di flussi, variamente sostanziati. Questi flussi riguardano tanto lo scambio fra l’individuo e l’ambiente (dinamica cielo/terra/persona) sia i flussi materiali, energetici e informativi all’interno del nostro stesso corpo.

Qi è un termine collettivo per tutti questi flussi nelle loro varie forme.

Nella medicina tradizionale esiste il concetto di EQUILIBRIO DINAMICO: maggiore la fluidità, rapidità, sincronia e cooperazione nel movimento del Qi, maggiori l’equilibrio, la forza, la resistenza, la capacità di adattamento all’ambiente.

Il Qigong è una tecnica che permette di incrementare questo equilibrio dinamico partendo da un potenziamento ed armonizzazione dei “tre tesori”: Jing “essenza” – termine generale per tutti i fluidi vitali-; Qi – in senso più specifico espressione del movimento e di tutte le trasformazioni psico-fisiologiche – Shen – “Spirito” – termine generale per tutte le attività psico-cognitive, consce o inconsce, molari o molecolari.

I tre tesori rappresentano il triplice aspetto della nostra unica, preziosissima vita.

La tecnica è di conseguenza fondata su una triplice armonizzazione di ‘corpo’ (sfera Jing), ‘respiro’ (sfera Qi), ‘mente’ (sfera Shen). Questo aspetto generale è comune ad altra discipline tradizionali (Taiji, Wushu ecc.) ma nel Qigong esso ha raggiunto la massima specializzazione terapeutica, consentendo di lavorare con esercizi specifici su problemi particolari (es. oftalmici), affrontandoli comunque in un’ottica olistica

Il Qigong è quindi particolarmente utile sia per il recupero di funzioni carenti (aspetto terapeutico) sia per lo sviluppo di facoltà latenti (autoelevazione). Le tecniche del Qigong terapeutico sono semplici, efficaci, adatte a tutte le età.

Cenni storici

Fra i reperti di Mawangdui ci sono testi che trattano di medicina. Uno dei documenti più interessanti rispetto all’origine dell’energetica cinese è un rotolo di seta che comprende tre testi ed una tavola illustrata. Questa tavola, detta Daoyintu rappresenta donne e uomini intenti negli esercizi di Dao Yin (Qi Gong) nelle stesse posture che si usano ancora oggi. Il fatto che fossero rappresentate anche donne in una civiltà in cui la norma esplicita per gli storiografi fu di ignorarle, non deve stupire; prima del 221 a.C. la maggioranza dei protomedici Wu era di sesso femminile, ciò è attestato dall’esistenza di un altro carattere, poi caduto in disuso, che serviva a distinguere gli Wu di sesso maschle.

Due dei tre testi su rotolo di seta trattano di meridiani; si tratta dei più antichi in assoluto sull’argomento, anche rispetto ad altri testi (su tavolettedi bambù) che fanno parte del corpus medico di Mawangdui. Negli scritti su seta i meridiani sono considerati centripeti, non sono concepiti come un circuito chiuso attorno al corpo, che si estende fino al’estremità delle dita per tornare all’interno (come avvenne in seguito); nella visione più antica sinora disponibile, i meridiani sono l’interfaccia di un sistema aperto, vie preferenziali i scorrimento per acquisire energia dall’ambiente ( e forse per eliminare Xie Qi?); idea che si riscontra anche nel quarto testo del rotolo, cui gli archeologi hanno dato il titolo di “Que Gu Shi Qi” (astenersi dai cereali per nutrirsi di Qi); esso inegna che si può sostituire l’apporto energetico derivato dal cibo sostituendolo gradualmente con energia tratta direttamente dall’ambiente.

Un altro elemento interessante è che in questi testi non si pala mai di aghi né di agopunti, ci sono invece riferimenti alla moxa. Ciò dovrebbe bastare a sfatare una volta per tutte la leggenda -spesso confusa per storia- secondo la quale i punti di agopuntura furono scoperti accidentalmente grazie ai benefici ricavati da un cacciatore colpito accidentalmente da una freccia, i meridiani arebbero stati ricavati successivamente dall’unione di punti scovati empiricamente grazie a quella fortuita esperienza. Questa versione è smentita anche dal fatto che storicamente, i primi agopunti esplicitamente menzionati ( i tredici punti- spettro di Bian Que) includono punti extra-meridiani; mentre il fatto che i meridiani fossero anticamente concepiti come centripeti è confermto da fatto che ancora oggi i cosiddetti ‘punti Shu antichi’ – tra i più usati in agopuntura- hanno un ordine che parte sempre dalle estremità per andare verso l’interno del corpo. Ci sarebbe da rilevare che anche in testi medioevali di chiara matrice taoista -come quelli di Sun Simiao- i punti vengono elencati a partire dalle estremità verso l’interno del corpo…

Il termine per definire meridiani e collaterali in cinese è Jing Luo lett. ‘trama e ordito’. I due testi su seta usano invece il carattere di ‘wen’ lett. ‘tepore’. Il flusso del Qi veniva dunque avvertito come linee di calore, ciò spiega il ricorso alla moxa nel caso tale flusso risultase ostruito.

Tirando le somme di questi elementi emersi negli scavi di Mawangdui possiamo ritenere che la concezione emergetica della MTC fondata sull’idea di meridiani e scorrimento del Qi non nasca nel contesto terapeutico ma in quello delle tecniche di lungavita, in stretta relazione con gli esercizi DaoYin – Qi Gong e con la dietetica. D’altra parte bisogna ricordare che il contesto della medicina classica non era limitato all’ambito terapeutico

Principi basilari del Qi Gong

Il Qi Gong o “maestria del Qi”, è una disciplina – articolata su più livelli – il cui scopo principale è di portare il Qi del proprio organismo all’unisono con quello dell’ambiente naturale – intensificandone in tal modo la potenza – per poterlo successivamente dirigere e proiettare sotto il controllo della volontà cosciente. Ciò renderebbe possibile agire, anche sul mondo materiale, attraverso una forza ‘immateriale’ guidata dalla mente.

L’atteggiamento fondamentale del praticante di Qi Gong, come suggerisce il professor Li Xiaoming, si riassume in questi quattro caratteri:

  • QING JING WU WEI (pulizia, quiete, non azione)
  • QING JING ZI RAN (pulizia, quiete, naturalezza)

Storicamente si sono evoluti quattro diversi modelli di medicina, nei quali il Qi Gong può avere una funzione importante:

  • Medicina terapeutica: consentì per la prima volta la cura delle malattie. Il ripristino delle funzioni carenti produce un ripristino dell’equilibrio, che causa un aumento della velocità della circolazione della nostra energia; più velocemente circola la nostra energia meno siamo attaccabili dall’esterno. Il Qi deve scorrere secondo il retto percorso dei meridiani: il nostro Qi fisiologico viene detto Zheng Qi letteralmente “Qi Retto”. Ogni volta che un eccesso – esterno o interno – un attacco di patogeni, uno squilibrio, una carenza, disturbano il nostro organismo, il Qi non scorre più rettamente, ma devia dal suo percorso e altera la sua velocità; in altre parole nell’organismo c’è Xie Qi, ‘Qi deviato’). Il Qi Gong è la tecnica per ottenere che il Qi scorra rettamente e sempre più veloce, ciò comporta un innalzamento delle nostre difese immunitarie.
  • Medicina preventiva: osservazione costante del proprio stato psico-fisico in modo da poter intervenire ai primi segni di squilibrio, attivazione della circolazione del Qi e particolare attenzione allo stile di vita in modo da evitare di ammalarsi.
  • Medicina riabilitativa: intesa non solo a guarire dalle malattie ma anche a recuperare una forma ottimale dopo la convalescenza.
  • Medicina della mente il cui scopo è l’attivazione cosciente di tutte le nostre risorse latenti.

Il Qi Gong può essere utilizzato in tutti questi ambiti, ed ha un ruolo di cruciale importanza negli ultimi due La tecnica si articola in tre punti fondamentali:

  • TIAO SHEN – controllo del corpo
  • TIAO XI – controllo del respiro
  • TIAO XIN – controllo del cuore mente

Ciascuno di questi tre punti comporta diverse tecniche a seconda del livello raggiunto nella propria pratica. Senza entrare ora nel merito dei livelli più avanzati, distinguiamo due stadi fondamentali:

  • Ripristino delle funzioni carenti
  • Attivazione delle facoltà latenti

Il Qi Gong terapeutico concerne esclusivamente il primo livello, il suo scopo è quello di acquisire uno stato di salute ottimale, ma questi due livelli non sono separabili in maniera netta in quanto il ripristino delle funzioni carenti coinvolge in una certa misura anche l’attivazione delle facoltà latenti di autoguarigione; comunque vediamo in maniera schematica a cosa si riferisce questo “triplice controllo” nei due diversi livelli di pratica:

RIPRISTINO DELLE FUNZIONI CARENTI (f. terapeutica) ATTIVAZIONE DELLE FUNZIONI LATENTI
TIAO SHEN [1] controllo del corpo Ripristinare il corretto equilibrio tra Yin e Yang
Coordinazione
Rilassamento, equilibrio, armonia retto scorrimento del Qi
Sviluppo delle capacità di assorbire, emettere e dirigere il Qi tanto all’interno quanto all’esterno del proprio corpo.
TIAO XI controllo del respiro Respirazione naturale lenta, sottile e profonda, emissione vocale (si è verificato che all’emissione di un determinato suono, corrisponde l’attivazione di certe zone) Respirazione embrionale, utilizzo della respirazione per dirigere il DAN (forma condensata e potenziata della nostra energia individuale)
TIAO XIN controllo della mente
(il rilassamento è difficile se non si controllano i pensieri)
Leggerezza, rilassamento, utilizzo dell’immaginazione per indurre rilassamento o per attivare processi di autoguarigione. Attivazione di facoltà sensoriali fuori dell’ordinario (es.: visualizzazione del Qi), acquisizione di capacità super-normali attraverso l’attivazione di risorse psichiche latenti.

Con il controllo della mente si può arrivare ad assorbire e a visualizzare l’energia dell’ambiente, e conoscerne quantità e qualità (es. Yin o Yang). Una ulteriore funzione del Qi Gong può essere legata al quarto modello di medicina, quello che è stato chiamato anche medicina dell’intelletto, che ha come scopo il potenziamento delle capacità intellettive della razza umana e lo sfruttamento delle forze psichiche latenti. Tuttavia, tradizionalmente, l’utilizzo del Qi Gong per portare le capacità di azione e percezione dell’organismo oltre quelle comunemente considerate normali non appartiene tanto alla medicina quanto alle ‘pratiche di lungavita’ (taoiste o buddhiste) e, per altri versi, alle arti marziali.

Il Qigong di Malitang

La caratteristica del Qigong di Malitang, di cui Ma Xuzhou, sua figlia è l’erede principale, è quella di aver inserito nel contesto terapeutico tecniche provenienti dalle arti marziali e movimenti studiati sulla base della fisiologia energetica della Medicina Tradizionale Cinese. Ciò ha permesso di ottimizzare e potenziare gli effetti che si ottengono con gli antichi esercizi di Qigong.

Note
[1] Da non confondere con l’omofono Shen di ‘spirito’

I commenti sono chiusi.