Due parole sulla Xiuzhentu

Xiuzhentu: rappresentazione taoista del corpo umano

Ho avuto occasione di studiare per la prima volta questa magnifica rappresentazione taoista del corpo umano durante un soggiorno di studio al tempio Zhinangong di Taibei nel 1991.

Si tratta di un’immagine riprodotta in diverse versioni e risalente alla dinastia Qing; la più antica è probabilmente quella del tempio Sanyuan a Canton (1812), la più moderna è stata scolpita nel 1984 in una stele conservata al tempio Baiyun di Pechino.

Quando nel 1992 completai la bozza della prima traduzione, non conoscevo ancora la storia di quest’immagine ed esitavo a divulgare il mio lavoro per diversi motivi:

Il primo è che la xiuzhentu mi era stata presentata come esoterica e quindi da non trasmettere ai “non addetti ai lavori”. Il secondo è che non avevo materiale necessario ad una presentazione filologica accurata. Il terzo è che la decifrazione non era completa: tre caratteri (quelli contenuti nei tre cerchi posti sotto i reni) non erano reperibili in nessun dizionario specialistico per quanto voluminoso, inoltre i caratteri nei cerchi contenuti nella sfera sopra la testa, pur essendo di immediata lettura, alludono a dimensioni che solo l’adepto avanzato può – per esperienza – conoscere.

L’uscita del libro di Catherine Despeux nel 1994 (Taoisme et corps humain, Parigi, Guy Trédaniel ed.) ha senz’altro risolto gli scrupoli riguardo la divulgazione e mi ha anche consentito di conoscere meglio la storia di quest’immagine. Non ha tuttavia dato risposta ai miei interrogativi sui tre caratteri criptici né mi ha aiutata a penetrare nella dimensione cui alludono i caratteri della “sfera” (Lingguang). Inoltre in alcuni punti – com’è naturale – le nostre interpretazioni divergono.

Il lavoro resta incompleto e forse è giusto che la piena comprensione di questo materiale sia riservata a chi intraprenda nella prassi il lungo ed incerto cammino dell’alchimia interiore. Tuttavia il testo per la maggior parte non si discosta molto da quelli dei classici di MTC e penso possa dare buoni spunti agli ‘appassionati’.

Ho quindi deciso di condividere con gli amici del sito innanzitutto la bellezza di quest’immagine, poi, man mano che troverò il tempo per revisionarla alla luce delle mie conoscenze attuali, aggiungerò la traduzione dei singoli brani, sperando che la cosa vi sia gradita.

 

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